La TASI: ecco come funziona.


ALIQUOTE

Come è ormai noto la legge di stabilità fissava un tetto massimo al 2,5 per mille per la prima casa e al 10,6 per mille per la seconda (somma di Tasi ed Imu). Il governo è poi intervenuto per concedere ai Comuni la possibilità di aumentare le aliquote fino ad un massimo dello 0,8% distribuendo l’aumento tra la prima e la seconda casa. La maggiorazione deve essere però vincolata alla concessione delle detrazioni, scomparse a livello nazionale rispetto all’Imu.

PRIME CASE

L’aliquota potrà dunque salire fino a un massimo del 3,3 per mille.

SECONDE CASE

Si potrà arrivare all’11,4 per mille complessivo. Sulle seconde case e tutti gli altri fabbricati (uffici, negozi, capannoni, ecc…) si pagano sia l’Imu che la Tasi.

IMMOBILI DI LUSSO

Gli immobili accatastati nelle categorie di pregio (A/1, dimore signorili; A/8, ville e A/9, castelli) continueranno a pagare l’Imu sulla prima casa, con un’aliquota massima del 6 per mille e con la sola detrazione di 200 euro, senza i 50 euro extra per ogni figlio. Su questi immobili si pagherà anche la Tasi, anch’essa con aliquota massima del 3,3 per mille, ma il totale di Imu e Tasi non potrà superare il 6,8 per mille.

IMMOBILI IN AFFITTO

Anche in questo caso si pagherà sia l’Imu che la Tasi con il limite massimo dell’11,4 per mille. L’Imu verrà pagata interamente dal proprietario, mentre la Tasi peserà anche sulle spalle dell’inquilino che dovrà versarne una quota compresa tra il 10 e il 30% in relazione alla delibera comunale.

CALCOLO

La base imponibile è la stessa dell’Imu. Si parte dunque dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5 % e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni). Su questo valore si applica l’aliquota comunale, con le eventuali detrazioni.

COME E QUANDO PAGARE

Per pagare la Tasi di potrà utilizzare il modello F24 oppure il bollettino di conto corrente postale. Le rate previste sono due: la prima il 16 giugno, la seconda il 16 dicembre. Se il Comune non avrà preso alcuna decisione sulle aliquote entro i termini utili per far pagare l’acconto a giugno (23 maggio, con delibera da pubblicare sul sito portalefederalismofiscale.gov.it), quella di fine anno rimane per i proprietari di prime case l’unica data utile. Per le seconde case, invece, resta fisso l’appuntamento del 16 giugno, quando dovranno pagare sia l’Imu che la Tasi. Per la Tasi, in caso non sia stata deliberata un’aliquota dal Comune, dovranno pagare il 50% dell’aliquota base dell’1 per mille, togliendo però una quota forfettaria il cui onere spetta invece all’inquilino.

 

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